mercoledì 25 settembre 2013

QUELLI CHE… STRISCIA LA NOTIZIA


Striscia la Notizia - Velini con Michelle Hunziker e Virginia Raffaele (Nicole Minetti)

Una caricatura di se stessa. Non serve molto altro per definire la ‘nuova‘ edizione di Striscia la Notizia, il solito telegiornale satirico del solito Antonio Ricci, espressione di una televisione incredibilmente vecchia ma straordinariamente cara ad un certo pubblico che preferisce tuffarsi nel passato non avendo alcunchè di nuovo con cui appagare vista e udito.
L’aver tentato di spacciare il programma come rivoluzionato (complice lo spauracchio del ritorno di Flavio Insinna ai criticatissimi ‘pacchi’), rende il tutto tragicomico: Striscia la Notizia si è presentata come quei signori di una certa età che, per apparire giovani, cambiano gli abiti e risultano ‘giovanili’, ovvero vecchi (per dirla alla Enzo Miccio). E gli abiti, in questo caso, sono Virginia Raffaele, Michelle Hunziker e i Velini. Si, c’è anche un nuovo studio, ma almeno quello riusciamo a salvarlo.

La conduzione stucchevole e piatta di Hunziker e Raffaele

La conduzione dell’ottima comica Virginia Raffaele appare, come preventivato, stucchevole: non puoi dare in pasto al pubblico un’imitazione lunga tutta la durata del programma, perchè oltre a far perdere verve tanto al personaggio imitato quanto al personaggio imitatore, sminuisci la serietà delle inchieste (assenti nella prima puntata) che dovrebbero essere presentate in un contesto decisamente differente. Altrimenti, il rischio che si corre è quello di trovarsi di fronte a Quelli Che… su un altro canale.
Michelle Hunziker, poi, rivela tutti i propri limiti: a far da spalla può anche cavarsela, a tenere in mano le redini di uno show proprio no. Non pervenuto alcun feeling con la co-conduttrice-imitatrice; non pervenuto il brio che, quanto meno in coppia con altri partner, è riuscita a manifestare; non pervenuta – più semplicemente – una conduzione che possa definirsi tale.

I Velini, la sublimazione perfetta dell’italica ipocrisia

E i Velini? Sublimazione perfetta dell’italica ipocrisia. Ma le colpe, in questo caso, non sono da attribuire ad Antonio Ricci, quanto, piuttosto, a quell’insopportabile “diktat” che, oramai, impone ai protagonisti del tubo catodico nostrano di ‘prender provvedimenti’ a tutela del corpo delle donne. Come se il corpo degli uomini non debba godere della stessa tutela e – soprattutto – come se l’assenza di due veline ballanti sia realmente la soluzione al problema. Il corpo va tutelato a prescindere, senza scadere nel bigottismo. Se, poi, ci aggiungiamo che i ‘manichini viventi’ di Abercrombie si muovono meglio, le conclusioni sono presto fatte.
Ah, una novità almeno c’è stata: lo spot Mediaset All21, a reti unificate, che ha bruscamente interrotto la diretta di Striscia. Questo si che è stato bello. Lo spot, s’intende.

( fonte Davide Maggio )

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